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Lettera di chiarimenti al
notiziario mensile: Lo Scarpone
Gianfranco Lelmi
12 giugno 2011
Spett.le Redazione Lo Scarpone c.a. Lorenzo Serafin
Oggetto: Lettera del dott. Carlo Diodati, Presidente Commissione Centrale per l’Escursionismo, datata 6 giugno 2011
Con riferimento all’oggetto, innanzi tutto desidero ringraziarLa per il delicato ed importante compito che svolge in ambito redazionale. In merito alla lettera del Dott. Carlo Diodati Presidente Commissione Centrale per l’Escursionismo esprimo a Lui, al Coordinatore Gruppo Lavoro Seniores Dott. Dino Marcandalli, ai Componenti del Gruppo di Lavoro Seniores, al Referente per la CCE GL Seniores, i miei più sentiti ringraziamenti per aver vagliato il mio elaborato sul volontariato in ambito CAI. Non è per spirito di protagonismo che ritorno sull’argomento, voglio solamente ribadire che nel mio scritto non si vuole espressamente nominare alcuna sezione, commissione, gruppo di lavoro, proprio per evitare inutili implicazioni od illazioni che svilirebbero l’ assunto da me sottoposto ed il relativo obbiettivo, cioè sviluppare un civile dibattito su un tema che interessa tutti. Da quanto leggo nella lettera del 6 giugno 2011a me pervenuta in copia, sembra di capire che si vuole coinvolgere me e la mia sezione: “con relativa proposta di commento per l’interessato e sua sezione”. Ribadisco che il rapporto tra Socio e CAI, Ente pubblico non economico, non è sinallagmatico, è basato sul volontariato e precise norme (vedi art. 7 del Statuto sezionale tipo; vedi art. 13 – ll.lll.2 Regolamento Generale del Club Alpino Italiano) specificano i compiti ed i doveri del socio. Per correntezza di significato, il CAI non è un’agenzia di servizi, o meglio non è assimilabile ad un’agenzia di viaggi, è sempre stato un’associazione di alto valore morale. E’ vero che il Club Alpino Italiano, come viene ben specificato nell’ editoriale: “La Rivista” di marzo aprile 2010, ha visto il contributo statale “decisamente ridotto” in questi ultimi anni, “questo trend non può che farci riflettere” e pertanto è possibile configurare per il CAI “la trasformazione in Ente di diritto privato”. Se comunque non verranno tenuti in considerazione quei valori che sono alla base del volontariato ed hanno reso grande la nostra Associazione, si rischia di essere fagocitati da un mondo che è sempre più venale e spesso privo di valori. Una gestione coscienziosa, assimilabile a “quella del buon padre di famiglia”, come è avvenuto in passato, potrebbe ancora secondo me, rendere indispensabile la nostra Associazione. Nel ringraziare per la cortese attenzione, porgo il mio più cordiale saluto.
Gianfranco Lelmi
foto di Gianfranco Lelmi, discesa con la corda dal Pic du Lac Blanc (Thabor)
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